Dott. Lorenzo Traversetti Biologo Nutrizionista
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I salumi possono essere mangiati dagli sportivi? Verità e falsità

18/6/2018

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Per troppo tempo si è ritenuto fondato l’assunto che mangiare salumi possa nuocere alla salute e, ancora di più, alla prestazione fisica/atletica.
 
Negli ultimi 20-25 anni, i consorzi di tutela alle spalle dell’intera filiera di produzione di questi alimenti, hanno consentito dei passi da gigante verso il raggiungimento di standard qualitativi di questi prodotti, molto più in linea con quelli che dovrebbero essere gli apporti giornalieri dei vari nutrienti, siano essi macro o micro. Per citare alcuni numeri ed alcune categorie, partiamo dai grassi, vero tallone d’Achille di questa categoria di alimenti. Basti pensare che dal 1993 ad oggi, la quantità di grassi saturi contenuti, in media, nei salumi, è scesa fino a toccare valori massimi del 30% sul totale del prodotto, con alcuni di essi a farla letteralmente da padrone (per esempio, la bresaola della Valtellina DOP contiene solamente il 2% del totale del suo peso rappresentato da grassi saturi). Al contempo, i miglioramenti apportati a tutti i passaggi produttivi, partendo dall’alimentazione più sana fornita agli animali fino ad arrivare ad una gestione più attenta della lavorazione del prodotto, hanno fatto si che i grassi insaturi (in gergo, quelli buoni), raddoppiassero dal 30% al 60%. Questa categoria di macronutrienti rappresenta un alleato del recupero post-allenamento, garantendo di migliorare la gestione dei depositi adiposi, la fluidità delle membrane e, dunque, consentendo un ottimale funzionalità del nostro sistema circolatorio.
 
Altro aspetto che rende questi alimenti utili ai fini del recupero post-esercizio fisico, è rappresentato dal loro contenuto in sali minerali. Sudare, infatti, porta a perdere grandi quantità di questi micronutrienti, compreso il tanto temuto sodio, che devono necessariamente essere reintegrati. Troppe persone pensano che bevande commerciali delle quali non farò il nome, troppo facilmente rinvenibili negli scaffali dei supermercati o nei distributori automatici, siano un toccasana per agevolare questo recupero, senza pensare però alla gran quantità di zuccheri semplici che tali bevande possiedono. Ebbene, perché non reintegrare con un panino integrale con della bresaola o della fesa di tacchino? 50g di questi alimenti possono arrivare a fornire fino al 15-16% del nostro fabbisogno giornaliero di potassio che, come molti sanno, è il primo alleato nella ‘lotta’ contro l’affaticamento muscolare e contro la comparsa di crampi.

Per non parlare delle vitamine, soprattutto quelle del gruppo B (in particolare B1, B2, B3, B6 e B12), anch'esse nettamente incrementate in abbondanza negli ultimi 20-25 anni, vero e proprio alleato nell'ottimizzazione della produzione energetica dagli alimenti e quindi fondamentali per rifornire i nostri muscoli di tutta l'energia di cui abbiamo bisogno. E se è vero che fare sport innalza i valori di radicali liberi, approfittiamo dell'altissimo contenuto in vitamina E dei salumi, ottimo antiossidante in grado di combatterli.
 
Infine gli aminoacidi ramificati, aminoacidi essenziali, proteine idrolizzate, proteine da siero del latte, ecc ecc… quanti soldi spesi nell’acquisto di questi prodotti… tutti riccamente presenti nei salumi, abbinati anche ad un buon sapore!
 
Dunque perché non prendere l’abitudine di fare un panino integrale con dei salumi non eccessivamente grassi, alla fine dello sforzo fisico? Salute, gusto, sazietà… tutto combinato in un rapido e piacevole snack da consumare alla fine di un allenamento, appagante sotto tutti i punti di vista.
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    Autore

    Lorenzo Traversetti, Biologo Nutrizionista esperto in nutraceutica e dietetica applicata alla gestione della forma fisica e di stati patologici

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