Per troppo tempo si è ritenuto fondato l’assunto che mangiare salumi possa nuocere alla salute e, ancora di più, alla prestazione fisica/atletica.
Negli ultimi 20-25 anni, i consorzi di tutela alle spalle dell’intera filiera di produzione di questi alimenti, hanno consentito dei passi da gigante verso il raggiungimento di standard qualitativi di questi prodotti, molto più in linea con quelli che dovrebbero essere gli apporti giornalieri dei vari nutrienti, siano essi macro o micro. Per citare alcuni numeri ed alcune categorie, partiamo dai grassi, vero tallone d’Achille di questa categoria di alimenti. Basti pensare che dal 1993 ad oggi, la quantità di grassi saturi contenuti, in media, nei salumi, è scesa fino a toccare valori massimi del 30% sul totale del prodotto, con alcuni di essi a farla letteralmente da padrone (per esempio, la bresaola della Valtellina DOP contiene solamente il 2% del totale del suo peso rappresentato da grassi saturi). Al contempo, i miglioramenti apportati a tutti i passaggi produttivi, partendo dall’alimentazione più sana fornita agli animali fino ad arrivare ad una gestione più attenta della lavorazione del prodotto, hanno fatto si che i grassi insaturi (in gergo, quelli buoni), raddoppiassero dal 30% al 60%. Questa categoria di macronutrienti rappresenta un alleato del recupero post-allenamento, garantendo di migliorare la gestione dei depositi adiposi, la fluidità delle membrane e, dunque, consentendo un ottimale funzionalità del nostro sistema circolatorio. Altro aspetto che rende questi alimenti utili ai fini del recupero post-esercizio fisico, è rappresentato dal loro contenuto in sali minerali. Sudare, infatti, porta a perdere grandi quantità di questi micronutrienti, compreso il tanto temuto sodio, che devono necessariamente essere reintegrati. Troppe persone pensano che bevande commerciali delle quali non farò il nome, troppo facilmente rinvenibili negli scaffali dei supermercati o nei distributori automatici, siano un toccasana per agevolare questo recupero, senza pensare però alla gran quantità di zuccheri semplici che tali bevande possiedono. Ebbene, perché non reintegrare con un panino integrale con della bresaola o della fesa di tacchino? 50g di questi alimenti possono arrivare a fornire fino al 15-16% del nostro fabbisogno giornaliero di potassio che, come molti sanno, è il primo alleato nella ‘lotta’ contro l’affaticamento muscolare e contro la comparsa di crampi. Per non parlare delle vitamine, soprattutto quelle del gruppo B (in particolare B1, B2, B3, B6 e B12), anch'esse nettamente incrementate in abbondanza negli ultimi 20-25 anni, vero e proprio alleato nell'ottimizzazione della produzione energetica dagli alimenti e quindi fondamentali per rifornire i nostri muscoli di tutta l'energia di cui abbiamo bisogno. E se è vero che fare sport innalza i valori di radicali liberi, approfittiamo dell'altissimo contenuto in vitamina E dei salumi, ottimo antiossidante in grado di combatterli. Infine gli aminoacidi ramificati, aminoacidi essenziali, proteine idrolizzate, proteine da siero del latte, ecc ecc… quanti soldi spesi nell’acquisto di questi prodotti… tutti riccamente presenti nei salumi, abbinati anche ad un buon sapore! Dunque perché non prendere l’abitudine di fare un panino integrale con dei salumi non eccessivamente grassi, alla fine dello sforzo fisico? Salute, gusto, sazietà… tutto combinato in un rapido e piacevole snack da consumare alla fine di un allenamento, appagante sotto tutti i punti di vista.
3 Comments
![]() Il Morbo di Crohn rappresenta una patologia infiammatoria a carico dell’intestino, la quale può interessare vari tratti dello stesso ma, nella maggioranza dei casi, si manifesta a carico del tratto terminale del tubo digerente, noto come colon. Può interessare sia il colon ascendente (generando un dolore maggiormente concentrato sul lato destro dell’addome), sia quello discendente (lato sinistro) oppure interessare l’intero tratto, comprensivo del segmento intestinale che unisce l’ascendente al discendente (noto come trasverso), risultando in un dolore sistemico addominale localizzato in corrispondenza dell’ombelico. Contrariamente a quanto si possa pensare, spesso questa patologia è connessa con uno stato di denutrizione dovuto ad un mal assorbimento di alcuni nutrienti (soprattutto vitamine e sali minerali) nonché, trattandosi di uno stato infiammatorio, di formazione di gonfiore dovuto alla fermentazione di alimenti mal digeriti che porta alla produzione di ingenti quantità di gas intestinale. Sebbene l’alimentazione non possieda alcuna capacità curativa su questa patologia, essa rappresenta comunque un tassello di un mosaico di corrette abitudini che non deve assolutamente essere trascurato. Diventa infatti fondamentale fornire al nostro intestino degli alimenti facili da digerire, non eccedendo in grassi o cibi ‘pesanti’ ma neanche in fibre, naturalmente considerate salutari ma che, in questi casi, possono favorire la peristalsi intestinale rischiando di svolgere un ruolo pro-infiammatorio. Nello schema riportato in figura, riporto un elenco di alimenti che sarebbe meglio evitare (o ridurre fortemente) nel caso dell’alimentazione di un soggetto sofferente di Morbo di Crohn, limitatamente ai periodi di maggiore incidenza della patologia. Se è infatti vero che, quando la sintomatologia appare maggiormente invalidante, è bene eliminare tutti questi alimenti dalla dieta, nei periodi in cui i sintomi appaiono gestibili oppure non si manifestano, è possibile assumere, senza eccedere, alcuni degli alimenti riportati tra quelli ‘sconsigliati’ nello schema, meglio se in piccole porzioni (un esempio su tutti, i legumi, specie se decorticati e/o frullati). All’eliminazione (o riduzione) di questi alimenti, deve seguire la messa in atto di importanti strategie alimentari, spesso classificabili come corrette abitudini:
|
AutoreLorenzo Traversetti, Biologo Nutrizionista esperto in nutraceutica e dietetica applicata alla gestione della forma fisica e di stati patologici Archivi
Novembre 2018
Categorie
Tutti Abusi Professione Nutrizionista Alimentazione Bilanciata Alimenti Integratori Allergia Allergie Antiossidanti Antitumorale Beta Carotene Diabete Digestivo Fibre Frutta Grassi Insaturi Indice Glicemico Infiammazione Iperglicemia Iperinsulinemia Ipocalorico Minerali Morbo Di Crohn Normativa Omega 3 Potassio Prolungare L'abbronzatura Quercitina Resveratrolo Ridurre Colesterolo Ruolo Biologo Nutrizionista Sodio Sport E Salumi Tintarella Verdura Vitamina B12 Vitamina C Vitamina E Vitamine |