L’indice glicemico (IG) rappresenta il potere di ogni alimento di innalzare i livelli di glicemia (ovvero di glucosio, uno zucchero proveniente dal cibo) intestinale, portando di conseguenza il pancreas a produrre insulina. Questo ormone interviene sulle cellule intestinali spingendole ad assorbire questa mole di zuccheri. E’ dunque consigliabile scegliere di consumare prodotti con un basso IG per limitare la quantità di zucchero immagazzinata e, dunque, anche i livelli di insulina prodotti. A tal fine, riporto di seguito una tabella con gli alimenti ‘migliori’, ovvero quelli con un IG basso o medio/basso (tra parentesi è riportato il loro IG). I valori di glicemia ed insulinemia in rialzo tra il 90’ e il 120’ potrebbero effettivamente indicare una situazione nota come pre-diabete (o insulino resistenza). Per riuscire a riportare la glicemia a valori normali è necessario diminuire le calorie e la quantità di grassi saturi e carboidrati, in particolare di quelli semplici (dolci, bevande zuccherate, succhi di frutta industriali, merendine, cioccolatini nella dieta) e, soprattutto, aumentare l'attività fisica, facendola diventare una costante giornaliera, non necessariamente da intendersi come sport ma anche, semplicemente, come stile di vita attivo quotidiano.
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Il post di oggi vuole essere un manuale di interpretazione di un parametro, l'Indice Glicemico (IG), il quale sta acquisendo una sempre crescente importanza tra coloro che hanno il compito di elaborare piani alimentari bilanciati.
L'IG contraddistingue la capacità, intrinseca ad ogni alimento o a piatti elaborati dall'insieme di più alimenti, di innalzare i livelli di glicemia ematica dopo l'assunzione dello stesso. Il meccanismo che si instaura a livello digestivo e che segue l'ingestione di alimenti contenenti zuccheri, prevede in prima istanza che essi vengano scomposti nella loro forma base (nella maggior parte dei casi, glucosio). Saranno proprio i valori di glucosio derivanti dalla digestione di un alimento a causare il rilascio di insulina, a permettere che essa riesca a rimuovere tutto questo zucchero dal lume intestinale e a veicolarlo nel torrente sanguigno per rifornire di zucchero il cervello, i muscoli e gli organi interni e, là dove il glucosio sia ancora presente, ad utilizzarlo per produrre delle scorte durature, convertendolo in massa grassa. Detto così, potrebbe sembrare un valore da guardare con ansia invece rappresenta un parametro da gestire correttamente, in tante situazioni: 1) uno sportivo ha necessità di alimenti ad alto IG subito prima e subito dopo lo sforzo fisico, per caricare i muscoli e consentire loro di rendere al massimo e per ricaricarli il più rapidamente possibile appena lo sforzo sia completato; 2) la mattina, al risveglio dopo un digiuno notturno prolungato causato dal riposo, il nostro organismo ha consumato 'benzina' e ha bisogno di un corretto apporto di tutti e tre i macronutrienti, senza esagerare con nessuno di essi. Dunque sono da preferire assolutamente colazioni complete (giusta dose di proteine, carboidrati anche ad alto IG e grassi) a colazioni sbilanciate in favore di un solo macronutriente. Nell'ambito della nutrizione, la base di un'alimentazione bilanciata sta nel giusto connubio tra le qualità e la qualità dei cibi che si vanno ad introdurre. Questo è il motivo per il quale è così complesso poter affermare 'sto mangiando correttamente' e diviene fondamentale il ruolo di una guida ESPERTA quale il Biologo Nutrizionista. Senza questa esperienza, potranno passare messaggi molto sbagliati quali, uno su tutti, 'eliminare alimenti ad alto IG è fondamentale per dimagrire'. Beh, permettetemi, si tratta di un'assurdità esprimibile solamente da persone che, per ignoranza, ritengono di poter pronunciare affermazioni sbagliate millantando esperienze che non posseggono nella maniera più assoluta. Dunque ricordatevi, ogni cibo, anche il più salutare, può diventare veleno ma nelle giuste quantità, rappresenta un mattoncino indispensabile per poter costruire un corpo sano e funzionale. Ciò è vero ed inconfutabile anche per gli alimenti ad alto IG. Non date retta a chi consiglia di eliminare di netto alcuni alimenti (allenatori in palestra che sottolineano la necessità di abusare in proteine per mettere massa, erboristi o farmacisti che promuovono, spesso, un inutile ricorso ad integratori alimentari, centri che trattano di alimentazione umana senza averne i titolo e le basi giuridiche, ecc ecc...) bensì affidatevi a chi li sa introdurre correttamente all'interno di un'alimentazione sana e diversificata oppure che sappia motivare scientificamente la ragione della loro esclusione |
AutoreLorenzo Traversetti, Biologo Nutrizionista esperto in nutraceutica e dietetica applicata alla gestione della forma fisica e di stati patologici Archivi
Novembre 2018
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